A partire dai primi anni 2000, in Italia si è sviluppata una particolare tecnica di pesca volta alla cattura di un pesce d'acqua dolce conosciuto non tanto per il suo animo silenzioso, bensì per la forza bruta che scatena in combattimento. Lo storione, protagonista dell'articolo odierno, è stato un pesce che ha un po' rivoluzionato il panorama pescasportivo italiano. Le motivazioni per tale cambiamento sono state sicuramente differenti: elemento di novità, pesce particolarmente adatto al catch & release, divertimento assicurato e prolungato per la moltitudine di pescatori che popolano i laghetti. Dopo anni di trota lago in inverno e pesca alla carpa d'estate, i pescatori che frequentavano le cave potevano finalmente confrontarsi con un avversario di tutto rispetto, già presente in alcuni piccoli bacini, ma che continuava a ripopolare altri specchi d'acqua a pagamento. Lo storione, “coltivato” in appositi allevamenti destinati ai laghetti sportivi, divertiva sia grandi che piccini per il suo modo di reagire alla cattura. Era resistente, combatteva in modo prolungato, non procurava particolari problemi nella fase di slamatura e, soprattutto, reagiva abbastanza bene a ripetute allamate. Col passare degli anni, lo storione è divenuto un abitante comune in molti laghetti, da nord a sud, e sono nate tecniche e attrezzature specialistiche per la cattura di tale importante avversario.

Storione: le specie e la fisionomia

In Italia è possibile pescare lo storione americano, lo storione comune e lo storione pinocchietto. La colorazione determina la specie, e va dal marrone-grigio scuro al grigio chiaro. La sua forma è piuttosto allungata, con un dorso schiacciato e rigido. La testa è coriacea, quindi ha uno strato di osso ben tangibile ed inoltre il muso risulta allungato e affusolato. La bocca non si trova sull'estremità della testa, bensì è posizionata sotto, accanto a dei barbigli. La conformazione dello storione determina quindi l'abitudine del pesce nel cibarsi a contatto col fondale, dove grufola liberamente sia in estate che d'inverno. Può raggiungere pesi notevoli, anche se i gestori dei laghetti optano per prede dai 6/7 chili fino ai 30/40/50 chili (veri e propri laghetti trasformati in “storiodromi”!).

Le migliori lenze per la pesca allo storione

La pesca allo storione in laghetto può essere praticata in due modi. La prima variante è la pesca a fondo, nella variante classica del ledgering, che punta alla ricerca della preda sul fondale, presentando il boccone su di esso. La seconda, invece, è la pesca con il galleggiante, che punterà al posizionare l'esca comunque sul fondo. Assodato questo aspetto comune per entrambe le tecniche, vediamole separatamente.

Pesca col galleggiante

Nel primo caso, per realizzare la lenza (o montatura – che dir si voglia), occorrerà strutturarla con un galleggiante da 2 a 4 grammi, torpille o bulk di pallini, girella ed un terminale di almeno 30 centimetri, dello 0,25. Una lenza alquanto semplice, con un'esca altrettanto semplice: formaggino, pellet all'halibut, chicchi di mais al gambero o lombrico intero, su ami del 4/8 a gambo lungo, possibilmente senza ardiglione. Per quanto concerne la canna, pescando a galleggiante sarà necessaria una bolognese ad azione rigida di 5 metri, oppure una telescopica multiuso in carbonio intrecciato da 4,50 metri, dotata di mulinello di taglia 3000 o 4000.

Pesca a fondo

Per praticarla al meglio è richiesto un piombo da 30/50 grammi, montato su un anti-tagle, una perlina parastrappi, una girella ed un terminale di 30/40 centimetri circa dello 0,25/0,30. L'amo non differirà da quanto suggerito per pescare col galleggiante: in misura 4/8, a gambo lungo. Anche in questo caso, consigliamo esche molto voluminose come il formaggino, pellet, chicchi di mais, tranci di sarda, pastelle.

Pesca in laghetto

Si potrebbe pensare che la pesca allo storione nell'ambiente a pagamento (cave, carpodromi, laghetti in genere) sia una pesca facile, quasi da ragazzini o pensionati. In realtà non lo è. Gli storioni si muovono lentamente, quasi in modo svogliato. Per incuriosirli occorre scegliere un'esca dal notevole potere attirante, che possa stimolare il senso olfattivo della preda. Non sempre il formaggino o due/tre chicchi di mais ai sapori più disparati riescono in questa sfida. Ecco la necessità di procurarsi molteplici alternative, ovviamente in linea col regolamento del laghetto. Non è una pesca semplice anche per il combattimento col pesce. Lo storione è possente, ha una pinna notevole e non si fa minimamente problemi quando c'è da correre come un treno impazzito. Spezza terminali come se fossero grissini. Salta fuor d'acqua e riparte verso il fondo in un batter d'occhio. Quando è vicino al guadino, scatena una forza impressionante che spezza canne piegate al limite. Pertanto preparatevi a combattimenti forsennati, anche di oltre mezz'ora. Siate pazienti. Evitate bruschi movimenti della canna e scegliete attrezzi rinforzati. Ed alla fine della lotta, prendete lo storione dalla pinna, regalatevi una fotografia e rilasciatelo in acqua col massimo delle cure. Ringraziatelo, insomma, per avervi donato un momento di assoluta felicità. Perché la pesca è anche essere felici, vero?