A scuola insegnano da sempre che "il pesce grosso mangia il pesce piccolo". Trattasi di un concetto tratto dalle teorie evoluzionistiche di Darwin, che possono certamente essere applicate alla disciplina della pesca sportiva. C'è una tecnica, in particolare, che mette in pratica questa teoria ed è proprio lo spinning, sia nella variante d'acqua dolce, sia in mare.

Oggi ci occuperemo di una specialità molto in voga negli ultimi anni, che si svolge in acque salmastre, sia dalla spiaggia, dalla scogliera ed in foce. Parliamo dello spinning alla spigola, tecnica di pesca che richiama migliaia di appassionati durante tutti i periodi dell'anno, ma d'inverno (tra dicembre e febbraio) la "febbre" da branzino raggiunge il picco assoluto.

 

Come pescare il branzino con questa tecnica

Spinning deriva dall'inglese "to spin", cioè ruotare. Trattasi del movimento dell'esca durante il recupero, generato quindi dall'imitazione di un pesciolino in difficoltà che fluttua tra le onde durante una mareggiata. L'esca potrà essere costituita in materiale plastico, metallico o in gomma, e la bravura del pescatore consisterà nell'imprimere un movimento realistico all'artificiale, capace di simulare un boccone per la spigola.

 

tecnica spinning spigola

 

I momenti migliori per tentare la fortuna sono il durante e subito dopo una mareggiata invernale. La spigola è un pesce dotato della cosiddetta linea laterale, oltre ad un carattere decisamente lunatico. Tale linea laterale permette alla spigola di creare una sorta di territorialità, all'interno della quale non è consentito metterci piede.

 Lanciare e recuperare un'esca dalla scogliera, dalla spiaggia, in un canale o in una foce, entrando proprio in quest'area di influenza della spigola, è l'espediente migliore per risvegliare la sua voracità e sperare in un attacco fulmineo. Dopo aver lanciato, bisognerà recuperare con la lenza sempre in tensione, effettuando movimenti continui e precisi oppure imprimere il famoso "start & stop", con partenze e improvvisi rallentamenti.

Individuato il branco di spigole ed agganciato il pesce, sarà necessario mantenere la calma e molto sangue freddo. Eviteremo di forzare la preda, perché l'apparato boccale potrebbe essere compromesso da una forza eccessiva sprigionata nel recupero. Lasciamo invece sfogare la sua forza, fino a quando la spigola si lascerà andare e si avvicinerà a riva. Entreremo in acqua se dotati di waders, oppure la salperemo con un guadino gommato, evitando di bagnarci i vestiti con la fredda acqua dell'inverno.

 

Attrezzature per lo spinning alla spigola

Le scuole di pensiero sulle attrezzature per lo spinning al branzino sono diverse. Gli attrezzi più indicati per praticarlo lungo le coste italiane prevedono canne in due o più pezzi con una potenza di lancio variabile tra i 20 e i 60 grammi, con lunghezze variabili tra i 2,40 e 2,70 metri. I mulinelli invece devono avere una misura intermedia, partendo dal 3000 fino ad arrivare al 5000, possibilmente in magnesio e con una bobina conica per facilitare la fuoriuscita del monofilo.

 

spinning spigola

 

La scelta su cosa imbobinare è prettamente personale: il caro buon vecchio nylon funziona sempre, mentre i moderni trecciati assicurano una tenuta al nodo non indifferente e garantiscono la massima resistenza all'abrasione nello sfregamento contro gli scogli. Inoltre i trecciati consentono di pescare con diametri più bassi rispetto al nylon e questa carta a favore può rivelarsi utile quando c'è da guadagnare qualche metro in più nel lancio.

Artificiali per spinning alla spigola: le esche per pescare

Le esche artificiali da impiegare per lo spinning spaziano dai normali minnow di 9/11 e più centimetri, con pesi dai 10 grammi circa fino ai 30 grammi, sia monopezzo che snodati; si usano anche i popper, ovvero imitazioni di prede saltellanti che si muovono a pelo d'acqua generando piccoli schizzi. Oltre ad essi, gli spinnofili impiegano da anni esche gommate, che sembrano incontrare l'appetito del serranide sia in foce che in mare aperto.

 

artificiali per spinning alla spigola

 

In foto mostriamo alcuni artificiali Kolpo da includere nel proprio bagaglio di esche: minnow e popper. I minnow, col corpo slanciato e la paletta pronunciata, hanno una lenta capacità di affondamento e attirano i predatori guizzando negli strati più alti. Le colorazioni sono delle più varie, come la "testarossa" oppure in bianco, o con dorso tendente al blu con effetto "glitter".  I popper sono alternativi ai minnow per via del movimento in acqua piuttosto appariscente, a cui è impossibile restare indifferenti. La Kolpo propone modelli di piccola e media dimensione, con corpo semi-trasparente di colore grigio, rosso, verde e blu, effetto glitter e all'interno alcune palline che generano suoni capaci di incuriosire le spigole.