Settembre e ottobre sono da sempre i mesi migliori per la pesca sportiva in mare. Le acque ormai calde, la minor attività dei bagnanti lungo le spiagge e la minor presenza di natanti lasciano finalmente spazio a lunghe e proficue pescate. Oltre alle condizioni ideali, vi è anche la maggiore predisposizione di alcune specie pronte ad abboccare alle nostre esche. Tra queste, non possiamo certamente dimenticare le aguglie, prede tipiche di settembre e ottobre, vero e proprio classico della pesca tardo-estiva ed anche autunnale. Sono pesci dalla forma sottile ed allungata, con un lungo becco che richiama quasi il pesce spada in minatura, dotato di una moltitudine di dentini che aiutano il pesce a cibarsi in superficie. Nel tempo l'aguglia è stato un pesce tipico delle competizioni di fine estate ma, da qualche anno, è entrato a pieno titolo nel bagaglio di molti pescatori marini, che si cimentano nella sua cattura sia nella pesca all'inglese, sia con la bolognese o con la bombarda. Dato che i tempi sono ormai maturi, vediamo assieme come pescare questa fantastica preda e divertirsi con poco!

L'aguglia

È un pesce gregario, che tende a muoversi negli strati superficiali dell'acqua a caccia di nutrimento. Piccole acciughe, sardine e altri piccoli pesci sono il principale alimento delle aguglie, predatori molto veloci e combattivi. Da fine agosto fino a novembre, all'arrivo delle perturbazioni fredde che allontanano i pesci da riva, le aguglie raggiungono il massimo dell'attività. Individuarle non è impossibile: spesso si muovono in branchi e guizzano a pelo d'acqua, lasciandosi vedere per il dorso argentato, piuttosto marcato. Sono presenti ovunque, in tutta Italia, da Nord a Sud. Hanno dimensioni che vanno dai 20/30 centimetri per raggiungere anche il mezzo metro di lunghezza (gli esemplari più grandi). Amano nuotare, infine, durante le giornate soleggiate, con condizioni meteorologiche stabili.

Come pescare le aguglie

La pesca all'aguglia può essere praticata da riva e dalla barca. Oggi concentreremo l'attenzione sulle tecniche migliori per la pesca da riva. Le aguglie rispondono molto bene alle tecniche che prevendono un recupero lento e continuo come lo spinning e la bombarda, ma reagiscono positivamente anche alla presentazione statica dell'esca tipica di bolognese e pesca all'inglese. Le varianti più semplici sono proprio le ultime due: la bolognese è alla portata di tutti i pescatori, mentre l'inglese è leggermente più complessa ma ha il vantaggio di ricercare l'aguglia più lontano, dove spesso tende a pascolare in branchi molto folti.

La pesca con la bolognese può essere effettuata con canne di 5/6 metri e mulinelli di taglia 2.500. Occorre montare un galleggiante da 3 grammi, una torpille anch'essa da tre grammi, una girella ed un terminale dello 0,16 fluorocarbon con un amo a gambo lungo del 12, su cui innescheremo scampi, un ciuffo di bigattini o un piccolo verme coreano a penzoloni.

La pesca all'inglese, invece, può spingere l'esca più lontano di una bolognese e raggiungere distanze maggiori. Se le aguglie dovessero muoversi a 40/50 metri da riva, lasciate in saccala bolognese e montate una canna all'inglese in tre pezzi o telescopica della lunghezza di 4,20/4,50 metri. Sul mulinello, un taglia 3000, dovreste aver montato uno 0,18 sinking, specifico per la pesca all'inglese. Inserite un nodo di fermo sul filo madre, una perlina che si muova fino allo stopper, ed un galleggiante 6+2/8+2. Costruite un bulk di pallini per fermare il galleggiante e, a circa 1 metro dal resto della lenza, montate pure 3 piccoli pallini a completamento della grammatura di 2 grammi. Il terminale, uno 0,16 di mezzo metro, sarà più che sufficiente e dovrà presentare un innesco sempre di bigattini o piccoli vermi coreani a penzoloni.

Pesca dell'aguglia con la bombarda

L'alternativa alla bolognese e all'inglese c'è e si chiama bombarda! Si, la pesca alla trota in laghetto, se applicata al contesto marino, può sviluppare l'aggressività delle aguglie. Per pescarle con la bombarda, il pescatore potrà sfoderare canne da 4,20 metri da trota laghetto con potenze di lancio fino a 25/30 grammi. Le bombarde, invece, dovranno necessariamente essere galleggianti, mai affondanti, perchè, come detto prima, le aguglie tendono a cacciare in superficie e non scendono mai oltre i due-tre metri di profondità.  La lenza sarà costitutita da una bombarda passante, un gommino, una perlina, una girella tripla ed un terminale di almeno 1 metro di monofilo dello 0,16/0,18 con un amo del 10/14 a gambo lungo. Per quanto concerne le esche, invece, consigliamo l'acquisto di alcune mini-anguilline in silicone, di colore bianco, che metteranno sicuramente in moto l'istinto predatorio delle aguglie.

Le conoscenze in tema di pesca all'aguglia sono al completo. Adesso, dopo aver letto la teoria, bisogna passare alla pratica. Andate al mare e divertitevi, con i consigli di Pescaloccasione!