Il Carpfishing, che cos'è?

Il carpfishing è una tecnica di pesca rivolta solo alla pesca delle carpe: sono molti i pescatori che si sono appassionati esclusivamente a questa tecnica e spesso chi pratica il carpfishing non adotta altre tecniche, anche se nell’attesa della cattura può essere divertente dedicarsi alla pesca a spinning.

Fonte: catandcarp

Il carpfishing è una tecnica di pesca in movimento nota come catch and release: infatti, dopo la cattura del pesce, quest’ultimo viene rilasciato. Al pescatore resta solo una meravigliosa foto ricordo!
Vediamo insieme tutto ciò che c’è da sapere sul carpfishing.

La storia del carpfishing

La nascita del carpfishing coincide con l’origine della carpa, di cui sono stati ritrovati resti risalenti a circa 10mila anni fa in Asia Centrale. Al termine dell’Era Glaciale, le carpe si sono spostate nel Mar Nero e da lì si sono mosse nella regione del Danubio.
Molti ritengono che il carpfishing sia una tecnica nata in Inghilterra ma qui le carpe furono introdotte sono nel corso del XVII secolo: si trattava in particolare della razza Fully Scaled Carp, un particolare tipo di carpa a specchio.
Figura fondamentale è stata quella di Richard Walker, il primo nel 1952 ad aver pescato un pesca di 40 lb nel Regno Unito.
La storia del carpfishing in Italia è più recente: questa tecnica si è diffusa a partire dalla fine degli anni Ottanta del Novecento, fino a diventare sempre più praticata e a coinvolgere un gran numero di appassionati.
Pensate che all’origine i pescatori cinesi erano soliti praticare il carpfishing con un pezzo di pane, mentre oggi è possibile trovare una vasta gamma di prodotti specializzati per praticare al meglio questa tecnica.

 

Caratteristiche del carpfishing

  1. La pesca prolungata
  2. Il rispetto dell’ambiente
  3. L’attrezzatura specifica (leggi l’articolo completo)

 

Quando praticare il carpfishing?

Questa tecnica può essere praticata in ogni stagione dell’anno, però sono due le stagioni più adatte: la primavera e l’autunno.
La stagione meno adatta è di certo l’inverno: in questo periodo c’è il rischio di tornare a casa delusi perché le carpe in inverno tendono a muoversi meno, per risparmiare energia a fronte delle basse temperature. Si concentreranno quindi nelle zone del lago in cui la temperatura è più elevata e sarà compito del carpista trovare l’area più popolata. Per questi motivi, spesso chi pratica carpfishing sceglie altre tecniche di pesca in inverno.

 

Lago di Ghirla in inverno

A primavera, invece, si ha la situazione opposta: questa stagione offre le migliori possibilità per pescare le carpe più grandi. Le temperature si alzano, l’erba attorno alle rive del lago comincia a crescere e le carpe si occupano di deporre le uova. Durante la primavera individuare le carpe è facile: si possono distinguere i loro movimenti sotto la superficie dell’acqua e in alcuni casi si notano banchi di carpe che mangiano vicino ai canneti.
Un accorgimento per una pesca sicura? Posizionatevi sin da subito nel luogo in cui il sole inizia a battere dal mattino presto perché le carpe amano stare nei luoghi in cui l’acqua si riscalda con maggiore rapidità. Inoltre le carpe più grandi ogni anno tornano a popolare sempre gli stessi posti, perciò un altro segreto è quello di informarsi sulle zone delle precedenti catture.
Durante l’estate, si assiste a un ulteriore innalzamento delle temperature e ciò determina un altro cambiamento di comportamento delle carpe. Ancora una volta diventa importante ricordarsi i luoghi delle precedenti catture: di solito le zone migliori sono quelle in prossimità di immissari ed emissari, quelle dalle acque più profonde e fresche, protette dall’ombra.


L’autunno rappresenta un’altra stagione adatta alla pratica del carpfishing, anzi, i veri carpisti la ritengono ideale per due motivi fondamentali: la temperatura dell’acqua, grazie ai venti, raggiunge i gradi ideali per la proliferazione del cibo delle carpe che quindi si muovono di più per fare scorta in previsione del freddo e le carpe subiscono un rallentamento del metabolismo.